Perché vivere ed investire alle Canarie?

Clima mite per tutto l’anno, prezzi bassi, volti solari, tranquillità e ospitalità: bastano queste ragioni per mollare tutto e procurarsi all’istante la documentazione necessaria per trasferirsi alle Canarie, che si tratti di andare da soli o con la propria famiglia al seguito.

Meta molto apprezzata per i viaggi a breve termine, ogni isola dell’arcipelago è da prendere in considerazione non soltanto come destinazione turistica, ma anche come luogo ideale per cambiare vita e, magari, investire il proprio denaro in un’attività che si desidera da tempo intraprendere.

È il luogo ideale per chi ama stare nelle zone calde: ovunque si respira aria di Spagna e di Maghreb, lontani dai ritmi frenetici a cui l’italiano medio è abituato e, per tale ragione, angolo di mondo perfetto anche per chi vuole godersi gli anni della pensione.

Ma c’è un altro motivo per propendere verso un cambiamento di questo tipo: se in Italia il mercato del lavoro è ormai saturo in quasi tutti i settori, nelle Isole Canarie esistono ancora molte opportunità.

Soprattutto nella ristorazione, nell’area alberghiera e, ovviamente, in campo immobiliare sono richieste molte risorse umane, sia come lavoratori dipendenti che da imprenditori. Inoltre, non va dimenticato che in questo paese è in vigore un regime fiscale agevolato, con un risparmio complessivo maggiore in termini tributari.

Nell’ipotesi, quindi, di dare una svolta alla carriera o di arricchire il proprio bagaglio di esperienze, occorre conoscere i passaggi e le carte indispensabili per coronare questo grande sogno.

Documentazione necessaria per trasferirsi alle Canarie: i passi da compiere

Entrare in questo paese non è difficile: appartenendo alla Spagna, quindi all’area Schengen, basta un documento d’identità valido per l’espatrio. Fin qui tutto bene, se non per il fatto che si può stare per un periodo inferiore ai novanta giorni, a queste condizioni.

Oltre questo limite è indispensabile procurarsi tutta la documentazione necessaria per trasferirsi alle Canarie, segnalando la propria presenza in una delle “Oficinas de Extranjeria” ed iscrivendosi all’anagrafe canaria presso il “Padron Municipal”.

Dopodiché occorre richiedere un N.I.E., una sorta di codice fiscale per l’identificazione degli stranieri, rilasciato presso gli organi di Polizia locali o gli Uffici di Migrazione per gli stranieri (le già citate “Oficinas de Extranjeria”). Per ottenerne uno provvisorio (valido per un altro trimestre) bisogna soddisfare una delle seguenti condizioni:

• avere sul proprio conto corrente almeno 6000€ ed aver stipulato un’assicurazione sanitaria;

• avere un contratto di lavoro alle Canarie;

• essere titolare di un’attività sul territorio.

A questo punto, si può e si deve procedere alla richiesta della “Tarjeta de Seguridad Social”, ottenibile mediante il N.I.E.:questa carta serve per versare i contributi, percepire la pensione, avere diritto alla disoccupazione e provvedere a un’assicurazione sanitaria. Riguardo quest’ultima, ne esistono sostanzialmente di due tipi:

• privata: l’importo varia tra i 40€ e i 70€ mensili;

• per i lavoratori: detta anche “seguridad social” arriva sui 300€ al mese per i titolari d’impresa e gli amministratori, mentre varia in tutti gli altri casi in base alla propria busta paga.

Compiuti tutti questi passi, va fatta l’iscrizione all’A.I.R.E. entro tre mesi dalla trasferta, in modo da ottenere la cancellazione dei propri dati dall’anagrafe del precedente comune di appartenenza.

Vivere alle Canarie: la defiscalizzazione delle pensioni

Riguardo la documentazione necessaria per trasferirsi alle Canarie, i pensionati devono fare attenzione ad alcuni aspetti, in particolare al versamento dell’importo mensile e alla fruizione del diritto alla defiscalizzazione.

Bisogna rivolgersi al proprio istituto pensionistico per sapere quale sia l’iter da seguire. Caratteristica in comune a tutti gli enti, comunque, è il tempo di attesa per concludere la pratica (183 giorni), oltre il quale va presentata, di solito telematicamente, la richiesta di esenzione dalle tasse per l’Italia.

A questo punto, la cifra spettante viene inviata al netto delle imposte previste per la nuova nazione di residenza. I pensionati pubblici (“ex INPDAP”) continueranno, invece, a pagare i tributi in Italia, poiché, in questo caso, l’imponibile va versato allo Stato di provenienza.

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